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Poi  
tu solcherai le strade
io a ridosso il cielo
il nord sospinge il nord
come ombre e rumori

torrenti d'occhi
dove "Sono qui" dici

e giù l'hangar di luce, quanta!
con l'illusione che lo spazio
allenti sopra sotto
avanti indietro
e forse neanche una parola

ma l'aria, quella transfuga

dal freddo nei rossori
già chiara, avvolge.
Il dove che mi sbanda
in vuoto a sterno. 

Dove? -mi sei da scia
un'aporia di vicinanza
mentre il paese 
là disteso, dorme.



 Arcangelo Galante - 23/03/2018 15:01:00 [ leggi altri commenti di Arcangelo Galante » ]

Un testo d’amore, davvero bello!
Ritmo incalzante e immagini chiare, si formano subito davanti agli occhi di chi legge, al fine di trasmettere le trepidazioni sentimentali ed introspettive, descritte dalla poetessa.
Legittimo lo sfogo e comprensibile la disamina riflessione, sottolineati nel ripetersi interrogativo, espresso nel verseggio del “dove”, ad avallo del profondo decanto.
Immortale, è il sentimento, giacchè innato, in chi ama; e quindi, forse, non vi è stato un momento in cui esso nacque, e neppure un dove, poterlo incontrare, nonostante viene sempre cercato.
Così ho inteso il messaggio contenuto nello struggente stato d’animo della pubblicante!

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